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<body text="#000000" bgcolor="#FFFFFF">
<p>Caro Marco,</p>
<p>grazie della tua risposta. Parto anch'io dalla fine e ricordo
che, finora, hanno aderito ad andare alla Mag Francesco, mio
fratello, e Marco. Io non ho ancora chiesto l'appuntamento. Per
Marco, penso che dovrò chiedere un pomeriggio quando Marco fa il
turno della notte o del mattino. Vi terrò aggiornati.</p>
<p>E, ora, Marco, vengo a te. Hai scritto in modo aperto e sincero e
mi sento di condividere tutto o quasi.</p>
<p style="margin-bottom: 0cm; line-height: 100%">Vado via come mi
viene ... . Intanto ti comunico che il tuo messaggio ha dato
l'occasione di un impegnativo confronto con Claudia che mi ha
parlato in modo schietto e vero. Mi ha detto che non sono
"evoluto" ma, siccome il sinomino è "moderno" forse voleva dire
meglio che non sono assennato, equilibrato. Il giudizio veniva
dalla mia frase "scelte di vita che sappiano battersi oltre ogni
limite". "Sono frasi da adolescenti", dice Claudia.</p>
<p style="margin-bottom: 0cm; line-height: 100%">In effetti, nella
mia realtà presente, ho fatto quella affermazione però, subito
dopo, l'ho negata perché "ho sentito un rifiuto di mantenere una
situazione dove Claudia si sentiva trascurata". Nello stesso tempo
ho la convinzione che non vi sia niente che possa chiudermi la
strada verso un mio miglioramento nel Bene.</p>
<p>Poi, ci sono pure i limiti naturali propri della nostra
personalità che non si possono "superare" ma di cui si deve tener
conto. </p>
<p style="margin-bottom: 0cm; line-height: 100%">Claudia ed io
stiamo leggendo, di tanto in tanto, un libro "Metti in luce la tua
ombra" di Robert A. Johnson. Gruppo Editoriale Futura, dove -mi
sembra, perché non sempre è così chiaro e comprensibile- viene
detto che, in più occasioni, dovremmo vivere tenendo assieme due
verità in conflitto tra loro. Ci muoveremo nella realtà concreta
nel modo che ci riesce tenendo presente quelle due verità perché,
esaminate una per una, sono ambedue vere.</p>
<p style="margin-bottom: 0cm; line-height: 100%">Sotto più aspetti
mi sento simile a te. Sono più vecchio di te di una buona manciata
di anni. Quando, alla fine del tuo scritto, scrivi che "Urge
cambiare le proprie vite" ho ricordato che, nel 1959, -avevo 26
anni- avevo tentato un cambiamento di vita e in parte c'ero
riuscito.</p>
<p style="margin-bottom: 0cm; line-height: 100%">Dopo 2 anni e mezzo
di un lavoro che, anche, per certi aspetti, mi piaceva perché
lavoravo in montagna, -ma, comunque dove servivo la ricerca
illimitata di energia elettrica-, mi licenziai. Mi sentivo dentro
un binario fisso che mi avrebbe accompagnato fino alla pensione. E
il mondo? E l'umanità? Ricordo che mio padre, quando glielo dissi,
mi guardò preoccupato.</p>
<p style="margin-bottom: 0cm; line-height: 100%">E allora la domanda
"Cosa ne faccio della mia vita? Feci un periodo di ricerca
interiore durante il quale decisi di non prestare più servizio
nell'Esercito (ero sottotenente degli alpini). Dopo qualche
settimana mi arriva un "richiamo alle armi". Non ce l'ho fatta ad
essere fedele alla mia decisione e trascorsi tre mesi
nell'Esercito. Questo fatto, tenuto nascosto a tutti per una
decina di anni, lascerà un segno nella mia vita. L'orgoglio ha
avuto quì il suo peso.</p>
<p style="margin-bottom: 0cm; line-height: 100%">Un'altra
osservazione può servire: in questo periodo, in quegli anni, non
mi confrontavo con nessuno.</p>
<p style="margin-bottom: 0cm; line-height: 100%">É stato anche il
periodo durante il quale ho iniziato (dicembre 1962) e portato
avanti la Comunità di Emmaus non senza difficoltà e crisi. Credevo
in quello che facevo ma non era facile e mi portavo dentro quel
peso.</p>
<p style="margin-bottom: 0cm; line-height: 100%">L'impegno nella
Comunità si allentò e finì (dopo 15 anni) in un modo confuso. Già
avevo finalmente rotto quel pesante segreto: ora quando c'è
l'occasione ne parlo senza problemi. E avevo incontrato Claudia.
Volevo riprendere degli aspetti della vita che sentivo di aver
trascurato.<br>
</p>
<p style="margin-bottom: 0cm; line-height: 100%">Questa è stata ed è
la mia vita caratterizzata da alterne vicende.</p>
<p style="margin-bottom: 0cm; line-height: 100%">Con Claudia
cerchiamo di essere veri, di rispettarci e di aiutarci a
conoscerci.</p>
<p style="margin-bottom: 0cm; line-height: 100%">In ogni caso,
Marco, penso che il tuo scritto ci ha aiutato a mettere in campo
il nostro "privato". Ciacuno lo potrà fare a suo modo e con i suoi
tempi ma non si può evitare di riconoscere che "il privato è
politico", cioè interferisce in tutto ciò che siamo e facciamo.</p>
<p style="margin-bottom: 0cm; line-height: 100%">Detto in altro
modo: "io sono così perché gli altri sono così" e "gli altri sono
così perché io sono così" (Thich Nhat Hanh, monaco buddista).</p>
<p style="margin-bottom: 0cm; line-height: 100%">Cercherò, ora, di
portare avanti la situazione ma di questo vi scriverò a presto.<br>
</p>
<p style="margin-bottom: 0cm; line-height: 100%">Un abbraccio
Vincenzo<br>
</p>
<p style="margin-bottom: 0cm; line-height: 100%"><br>
</p>
<p> </p>
<p> </p>
Il 15/11/20 20:25, <a class="moz-txt-link-abbreviated"
href="mailto:degabassman@3x1t.org">degabassman@3x1t.org</a> ha
scritto:<br>
<blockquote type="cite"
cite="mid:f45cd9cb3c42d0f5f053ca38c78984e4@3x1t.org">Parto dalla
fine: verrò volentieri insieme a te alla Mag per avere consulenza
riguardo alla possibilità di costituire una <br>
fondazione. <br>
<br>
C'è una frase (un concetto) che mi risuona spesso nella testa: "i
ricchi sono il problema, la povertà è la soluzione". <br>
Ogni giorno mi domando quanto povero sono e la risposta è:
decisamente poco. Mi sento di fare parte dei ricchi: ho una casa,
un lavoro, una macchina, mille altri oggetti, non mi manca
veramente niente; proprio per questo mi sento anche parte del
problema. E' più facile arrivare ad essere ricchi che poveri, se
questa è una scelta di vita. E' difficile (almeno per me)
immaginare un futuro senza certezze economiche, senza la comodità
di cui ci circondiamo. <br>
Tu Vincenzo stai offrendo la possibilità di vivere la povertà, non
intesa come privazione, ma come scelta di vivere in armonia con il
mondo. A parole sembra facile ma in realtà pare la cosa più
difficile del mondo. Personalmente, pur riconoscendo la povertà
come possibile soluzione, sento che mi mancano le esperienze,
sento di avere vissuto troppo tempo come "un ricco" e l'idea di
"fare il povero" da un giorno all'altro mi spaventa, sento di
avere bisogno di avvicinarmi ad un nuovo stile di vita per gradi.
Sento di essere profondamente ignorante e di dovere colmare una
marea di lacune, sento di avere bisogno di uscire dal mio guscio
per metteremi un po' in gioco. Il periodo Covid però limita
estremamente le possibilità di vivere esperienze (nel mio piccolo
vorrei fare il cammino di Santiago e fare qualche esperienza da
wwoofer). <br>
Rispetto tutte le tue scelte, soprattutto perché elaborate dopo
confronti e pensieri profondi. L'idea che hai di <br>
lasciare le tue terre per il bene comune è più che lodevole, il
come (e già me lo immaginavo) è molto difficile da capire però. <br>
<br>
Credo che il cuore del tuo scritto sia qui: "le parole di Michele,
ma anche quelle di Marco, vanno superate. Ci vogliono delle scelte
di vita che sappiano battersi oltre ogni limite. Mi accorgo, ora,
che sono proprio le scelte che io non ho fatto." <br>
Ho pensieri simili anch'io, penso che sia necessario fare delle
scelte coraggiose per cambiare la propria vita e uscire <br>
dal sistema consumistico in cui siamo immersi. Ma è difficile,
veramente difficile fare scelte che si battano oltre ogni <br>
limite; nel mio piccolo le vedo come enormi montagne da scalare. E
poi ci sono gli affetti e i familiari/amici, difficile <br>
che un cambio radicale non coinvolga anche le relazioni con loro.
Il rischio serio è di rompere un equilibrio, generare <br>
incomprensioni, stravolgere relazioni. <br>
Il futuro della vita degli esseri umani sulla Terra però deve
necessariamente essere lontano dalla strada che sta <br>
percorrendo ora, consumare risorse finite e inquinare la nostra
casa comune in nome del denaro è evidentemente un percorso che può
portare solo a maggiori sofferenze. Sembriamo dei podisti bendati
in corsa nella notte in un sentiero a <br>
strapiombo: prima o poi cadremo, e saranno dolori, anche più di
quelli che il covid ci ha portato in questo periodo. Urge <br>
cambiare le proprie vite, fare scelte radicali, ma è difficile,
maledettamente difficile... <br>
<br>
<br>
Il 2020-11-03 17:00 Vincenzo gmail ha scritto: <br>
<blockquote type="cite">Per favore aprite l'allegato <br>
<br>
<br>
_______________________________________________ <br>
Orto_comunitario_cola mailing list <br>
<a class="moz-txt-link-abbreviated"
href="mailto:Orto_comunitario_cola@lists.3x1t.org">Orto_comunitario_cola@lists.3x1t.org</a>
<br>
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href="https://lists.3x1t.org/mailman/listinfo/orto_comunitario_cola">https://lists.3x1t.org/mailman/listinfo/orto_comunitario_cola</a>
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