<!DOCTYPE html>
<html>
<head>
<meta http-equiv="content-type" content="text/html; charset=UTF-8">
</head>
<body style="word-wrap:break-word" vlink="#954F72" link="#0563C1"
lang="IT">
<p>condivido, ciao antonio</p>
<p><br>
</p>
<div class="moz-forward-container">
<meta http-equiv="content-type" content="text/html; charset=UTF-8">
<b><span
style="font-size:15.0pt;font-family:"Verdana",sans-serif">Comunicato
stampa<o:p></o:p></span></b><b><span
style="font-size:15.0pt;font-family:"Verdana",sans-serif"></span></b>
<div class="moz-forward-container">
<div class="moz-forward-container">
<div class="moz-forward-container">
<div class="WordSection1">
<p class="MsoNormal" style="text-align:center"
align="center"><b><span
style="font-size:24.0pt;font-family:"Verdana",sans-serif">LA
COALIZIONE ITALIA LIBERA DA OGM: “IL VOTO EUROPEO
SUI NUOVI OGM CI PORTA INDIETRO DI VENT’ANNI”<o:p></o:p></span></b></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align:justify"><i><span
style="font-family:"Verdana",sans-serif">L’approvazione,
da parte della Commissione Ambiente del Parlamento
Europeo, della proposta di deregulation degli
organismi geneticamente modificati ottenuti con le
New Genomic Techniques è uno schiaffo al principio
di precauzione e una condanna per l’agricoltura
biologica, il made in Italy libero da OGM e
l’agroecologia<o:p></o:p></span></i></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align:justify"><span
style="font-family:"Verdana",sans-serif">Roma,
25 gennaio 2024 – La <b>Coalizione Italia Libera da
OGM</b>, composta da 41 organizzazioni
dell’agricoltura contadina e biologica, ambientaliste,
sindacali e dei consumatori considera un passo
indietro di vent’anni il voto favorevole della
Commissione Ambiente del Parlamento Europeo sulla <b>deregolamentazione
dei nuovi OGM</b> ottenuti con le New Genomic
Techniques (NGT).<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align:justify"><span
style="font-family:"Verdana",sans-serif">La
relazione presentata dalla eurodeputata del PPE
Jessica Polfjärd è stata approvata (47 voti
favorevoli, 31 contrari e 4 astensioni) con
emendamenti minimi e non significativi per cambiare il
senso della proposta avanzata dalla Commissione
Europea lo scorso 5 luglio. A fronte di un prevedibile
voto favorevole delle destre e un giudizio contrario
dei Verdi e della Sinistra, desta sconcerto la
posizione degli eurodeputati S&D Alessandra
Moretti e Achille Variati, che hanno votato
diversamente dalla maggioranza del gruppo, esprimendo
rispettivamente un’astensione e un voto favorevole al
rapporto Polfjärd<a style="mso-footnote-id:ftn1"
href="#_ftn1" name="_ftnref1" title=""
moz-do-not-send="true"><sup>[1]</sup></a>. Ora la
palla passa al Parlamento Europeo, che potrebbe votare
il provvedimento già nella plenaria del 5-8 febbraio.
<b>Un’approvazione dell’Eurocamera aprirebbe la strada
al cambiamento radicale delle attuali norme che
regolano gli OGM, abolendo di fatto gli obblighi di
valutazione del rischio, tracciabilità ed
etichettatura dei prodotti della modificazione del
genoma ottenuti tramite le NGT</b>. <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align:justify"><span
style="font-family:"Verdana",sans-serif">Questa
deregulation si basa sull’assunto che le nuove
tecniche genomiche producano, nella maggior parte dei
casi, piante equivalenti a quelle che si trovano in
natura o che risultano dalla selezione convenzionale.
L’assunto è basato su una soglia, fissata
arbitrariamente, di modificazioni genetiche di
qualunque tipo risultanti dal processo di laboratorio.
Fino a 20 modifiche, il regolamento considera le NGT
tal quali a un prodotto della natura. Questo criterio
è stato definito “<b>non scientificamente fondato”</b>
dall’Agenzia francese per la salute e la sicurezza
alimentare il 21 dicembre scorso<a
style="mso-footnote-id:ftn2" href="#_ftn2"
name="_ftnref2" title="" moz-do-not-send="true"><sup>[2]</sup></a>,
ma gli emendamenti di compromesso approvati oggi
allargano perfino le maglie di questa definizione.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align:justify"><span
style="font-family:"Verdana",sans-serif">La
cancellazione dei controlli obbligatori in base a
un’equivalenza mai dimostrata, renderebbe impossibile
prevedere i <b>potenziali effetti dirompenti sulla
biochimica e la fisiologia della pianta e
sull’ambiente</b>, con rischi che vanno ben oltre
quelli che risulterebbero dalla selezione
convenzionale. Va detto infatti che la produzione di <b>mutazioni
involontarie su larga scala</b> da parte dei
processi di modificazione del genoma basati sulle NGT
non è ipotetica: vi è un ampio e crescente numero di
prove nella letteratura scientifica che lo dimostra.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align:justify"><span
style="font-family:"Verdana",sans-serif">Dal
punto di vista degli agricoltori, poi, le salvaguardie
introdotte tramite una possibile etichettatura delle
sementi sono insufficienti a garantire la separazione
delle filiere, perché gli agricoltori che non vogliono
coltivare organismi geneticamente modificati non hanno
garanzie che i loro campi possano evitare la <b>contaminazione
causata dai pollini delle colture NGT</b>. La
domanda è: chi pagherà eventuali danni provocati
dall’inquinamento genetico in un paese come l’Italia,
che ha fatto della produzione libera da OGM la sua
bandiera nel mondo?<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align:justify"><span
style="font-family:"Verdana",sans-serif">Non
pare credibile neppure l’emendamento passato in
Commissione, che dichiara la non brevettabilità dei
tratti genetici ottenuti utilizzando queste
biotecnologie. <b>Per vietare la brevettazione
occorrerebbe infatti un cambio della European Patent
Convention con il voto di tutti gli Stati Membri</b>.
Un processo che, per essere ottimisti, impiegherebbe
anni se mai dovesse essere messo in cantiere. <o:p></o:p></span><span
style="font-family:"Verdana",sans-serif"><o:p> </o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align:justify"><span
style="font-family:"Verdana",sans-serif">“Siamo
di fronte a un colpo di mano che mina alla base il
principio di precauzione – <b>commentano le
associazioni della Coalizione Italia Libera da OGM</b>
– Attraverso la legislazione secondaria come questo
regolamento si stanno svuotando di senso i Trattati
fondativi, che hanno tra i loro pilastri un approccio
basato sulla cautela e il principio ‘chi inquina
paga’”. <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align:justify"><span
style="font-family:"Verdana",sans-serif">Se
questo regolamento sarà approvato dal Parlamento
Europeo e dal Consiglio (dove siedono gli stati
membri), entrambi questi principi verrebbero
capovolti, <b>riversando l’onere della prova sugli
agricoltori contaminati</b>, ai quali spetterebbe
dimostrare di non aver “rubato” l’invenzione
brevettata ai costitutori, <b>e sui consumatori</b>,
che dovrebbero dimostrare la causa di eventuali
effetti sanitari.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align:justify"><span
style="font-family:"Verdana",sans-serif">Una
deregulation andrebbe a vantaggio di <b>grandi
aziende sementiere e agrochimiche</b> <b>come
Bayer-Monsanto, BASF, Corteva e Syngenta</b>,
risultando in una concentrazione ulteriore del
controllo sul sistema alimentare e sulle sementi.
Tutto ciò con la copertura di una parte del mondo
scientifico, che si finanzia stipulando accordi di
cessione in licenza delle tecnologie per la
modificazione del genoma alle principali
multinazionali.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align:justify"><span
style="font-family:"Verdana",sans-serif">Per
questo, la Coalizione Italia Libera da OGM lancia un
nuovo appello alle eurodeputate e agli eurodeputati: <b>fermare
immediatamente l’iter di deregolamentazione</b> e
aprire una discussione pubblica sul futuro
dell’agricoltura in Europa.<o:p></o:p></span><span
style="font-family:"Verdana",sans-serif"><o:p> </o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><sup><span
style="font-size:10.0pt;font-family:"Verdana",sans-serif">[1]</span></sup><span
style="font-size:10.0pt;font-family:"Verdana",sans-serif"> <a
href="https://www.europarl.europa.eu/cmsdata/280266/2024-01-24%20roll-call%20votes.pdf"
moz-do-not-send="true" class="moz-txt-link-freetext">
https://www.europarl.europa.eu/cmsdata/280266/2024-01-24%20roll-call%20votes.pdf</a><o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><sup><span
style="font-size:10.0pt;font-family:"Verdana",sans-serif">[1]</span></sup><span
style="font-size:10.0pt;font-family:"Verdana",sans-serif"> <a
href="https://www.anses.fr/fr/content/plantes-ntg"
moz-do-not-send="true" class="moz-txt-link-freetext">https://www.anses.fr/fr/content/plantes-ntg</a><o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align:justify"><b><span
style="font-size:14.0pt;font-family:"Verdana",sans-serif">La
Coalizione Italia Libera da OGM<o:p></o:p></span></b></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align:justify"><span
style="font-family:"Verdana",sans-serif">Associazione
Consumatori Utenti, Agorà degli Abitanti della Terra,
AIAB, AltragricolturaBio, ASCI, Assobio, Associazione
per l’agricoltura biodinamica, Associazione rurale
italiana, Attac Italia, Centro internazionale
Crocevia, Civiltà Contadina, Coltivare Condividendo,
Consorzio della Quarantina, Coordinamento ZeroOgm,
CUB, Deafal, Demeter, Equivita, Egalité, European
Consumers Aps, Fairwatch, Federazione Nazionale Pro
Natura, Federbio, FIRAB, Fondazione Seminare il
Futuro, Greenpeace, ISDE, Legambiente, Lipu, Navdanya
International, RIES – Rete Italiana Economia Solidale,
Reorient, Ress, Seed Vicious, Slow food Italia,
Terra!, Terra Nuova, Transform! Italia, USB, Verdi
Ambiente e Società, WWF<o:p></o:p></span></p>
</div>
<div style="mso-element:footnote-list">
<div style="mso-element:footnote" id="ftn1">
<p class="MsoFootnoteText"><a
style="mso-footnote-id:ftn1" href="#_ftnref1"
name="_ftn1" title="" moz-do-not-send="true"><span
class="MsoFootnoteReference">[1]</span></a> <a
class="moz-txt-link-freetext"
href="https://www.europarl.europa.eu/cmsdata/280266/2024-01-24%20roll-call%20votes.pdf"
moz-do-not-send="true">https://www.europarl.europa.eu/cmsdata/280266/2024-01-24%20roll-call%20votes.pdf</a></p>
</div>
<div style="mso-element:footnote" id="ftn2">
<p class="MsoFootnoteText"><a
style="mso-footnote-id:ftn2" href="#_ftnref2"
name="_ftn2" title="" moz-do-not-send="true"><span
class="MsoFootnoteReference">[2]</span></a> <a
class="moz-txt-link-freetext"
href="https://www.anses.fr/fr/content/plantes-ntg"
moz-do-not-send="true">https://www.anses.fr/fr/content/plantes-ntg</a></p>
</div>
</div>
</div>
</div>
</div>
</div>
</body>
</html>