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<font face="Ubuntu">ciao a tutt*</font>
<div class="moz-forward-container">mercoledì 4 dicembre ore 20.30
presso La Sobilla via San Sepolcro 6b Verona<br>
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<div class="moz-forward-container">Ci sarà un'altra presentazione
del volume Terra delle mie brame: il caso Valpolicella</div>
<div class="moz-forward-container">assieme all'autore Gabriele
Fedrigo converserà Miriam Tinto (Ultima Generazione)<br>
</div>
allegata locandina<br>
<br>
<div class="moz-forward-container">Fate girare</div>
<div class="moz-forward-container"><br>
</div>
dalla nota dell'editore: Giannozzo Pucci<br>
<br>
"Questo libro descrive il disastro della Valpolicella soprattutto
come <br>
una malattia dell’anima, del corpo, della bellezza e delle nostre <br>
radici, una malattia che ci spinge tutti insieme grandi e piccoli, <br>
vecchi e giovani, esperti e intuitivi, a cercare non solo le colpe
ma le <br>
cure necessarie".<br>
<br>
dalla prefazione di Tomaso Montanari, storico dell'arte, saggista, <br>
Rettore dell'Università per stranieri dell'Università di Siena.<br>
<br>
Terra delle mie brame è il libro che denuncia le ultime
espressioni <br>
architettoniche delle nuove ‘cantine’ del vino in Valpolicella e gli
<br>
stravolgimenti del paesaggio dovuti tanto alla speculazione
edilizia, <br>
quanto alla trasformazione della Valpolicella in industria del vino
a <br>
cielo aperto. Seguendo le suggestioni del filosofo Michel Foucault e
le <br>
sue analisi del potere, Terra delle mie brame vuole rappresentare
una <br>
sorta di un “laboratorio sperimentale” di una nuova forma di
resistenza <br>
contro gli scempi del paesaggio per far sì che a prevalere non sia <br>
l’abitudine e la rassegnazione dell'essere umano al degrado bensì <br>
l’acquisizione di uno sguardo dissidente e di rifiuto permanente
della <br>
violenza dell’uomo sulla terra che gli dà sostentamento, vita e
bellezza.<br>
Il libro descrive e documenta in maniera precisa e puntuale il "caso
<br>
Valpolicella” ma come scrive Tomaso Montanari*, nella sua
prefazione: <br>
Libri così potrebbero e dovrebbero essere scritti per il Chianti o
per <br>
Firenze, per Venezia o per la costa del Salento. Cosa abbiamo fatto,
in <br>
una o due generazioni, al giardino del mondo?<br>
Ancora Montanari nella prefazione del libro scrive: "Questo è un
libro <br>
raro. Perché è un pamphlet contro la distruzione per lucro di un
luogo <br>
meraviglioso. Ma è anche un coltissimo atto di fede nella
possibilità di <br>
abitare ancora la democrazia da cittadini, e non da sudditi. Perché
è un <br>
libro contro: ma è anche un libro pieno di amore per la vita. E per
la <br>
persona umana, nonostante tutto".
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