[Inter-gas_vr] una riflessione sui GAS

ilbaitodelbosco ilbaitodelbosco a gmail.com
Mer 14 Dic 2022 07:32:02 CET


Buongiorno Antonio.
ciò che viene paventato nelle prime righe, più che un'ipotesi è un dato di
fatto.
Domenica a Sezano faremo da mangiare noi piccoli contadini e con
l'occasione ci racconteremo ai commensali, sarà una buona occasione anche
per parlare di questo argomento...col GasLessinia invece ne parleremo alla
prossima riunione, che però sarà a gennaio.

Grazie per persistere nel tenere insieme intergas e scusa se stento a
rispondere.
Come Quelle del Baito abbiamo appena messo on line il nostro sito internet
( https://www.quelledelbaito.it ), con collegamento diretto alla pagina di
Quarei dei Gas...e, a proposito di mutualismo, abbiamo lanciato
l'iniziativa Una del baito...sperando di resistere a questo che si
preannuncia un lungo e bianco inverno.

Non stiamo più venendo a San pietro perché le ultime volte c'era veramente
poca partecipazione e perchè quest'anno abbiamo prodotto meno del
solito...per stare in tema: l'aumento dei prezzi fin dall'inizio dell'anno
che sta per terminare ci ha fatto scegliere di rinunciare ad un aiutante
fisso (Madou si è licenziato l'estate del 2021 per un lavoro più a valle) e
provare a far da soli Fabrizio ed io, optando per una sola mungitura al
giorno invece di due, che sarebbero state troppo impegnative vista anche la
mola di lavoro data dalla gestione porzionata del pascolo con le reti
elettrificate...che però ci hanno permesso uno degli alpeggi
pìù lunghi della storia della Lessinia (dal 25 aprile al 20 novembre).
Comunque, saremmo disponibili (come anticipato un po' anche ad Elisa De
Carli) a riprendere con ordini e consegne, se aveste un referente che si fa
avanti...

Grazie e buone cose,
Barbara



Il giorno gio 8 dic 2022 alle ore 09:00 antonio <antonic a 3x1t.org> ha
scritto:

> ciao a tutt*
> vi giro una mail scritta nella lista nazionale GAS, con oggetto: La fine
> del mondo per come lo abbiamo conosciuto.
> Cosa ne pensano i GAS veronesi?
> ciao antonio
> Negli ultimi giorni mi è capitato di parlare e sentire agricoltori del
> settore bio. Cooperative.
> Persone impegnate sul tema della solidarietà e delle reti di economia
> circolare.
> Tutti sono preoccupatissimi per l'impatto che avrà la crisi dei prossimi
> mesi su queste reti di produttori. Una rete che di fatto ha un mercato
> autonomo, quello dei GAS, che rischia di comprimersi per effetto diretto
> del caro bollette. In poche parole quel ceto medio che componeva e
> sosteneva questo mondo potrebbe rivolgersi altrove perché costretto dal
> carovita al risparmio, mentre il costo dell'energia costringerebbe ad
> alzare i prezzi. È una ipotesi, ma secondo me reale con la quale fare i
> conti.
> Al tempo stesso una fetta sempre più consistente della popolazione dovrà
> chiedere aiuto ai banchi alimentari. Alla solidarietà verticale perché non
> resisterà ai rincari. La rete degli acquisti biologici è una forma
> importante che ha permesso di costruire una economia circolare basata sul
> saper fare, coniugando volontariato e spesso capace di misurarsi sul
> terreno istituzionale.
> La crisi obbliga questo mondo ad un salto in avanti, senza il quale sarà
> ben difficile resistere. Al tempo stesso è assolutamente evidente che anche
> chi fa distribuzione alimentare gratuita dovrebbe rendersi conto che la
> qualità del cibo che distribuisce spesso è di bassa qualità, con produzioni
> impattanti, che spesso non rispettano i diritti dei lavoratori.
> Pongo alcuni elementi su cui discutere insieme.
> 1) occorre organizzare la rete degli acquisti, passare dai GAS agli spacci
> popolari, dotarsi di piastre logistiche, celle frigorifere, furgoni di
> trasporto che possono agevolare la filiera. Coniugare il biologico ed il
> popolare. Le reti corte con le lunghe. Favorire su generi alimentari di
> base, consorzi fra piccoli produttori ed economie di scala. Capire quali
> prodotti possono essere inseriti nei banchi alimentari, in particolare il
> fresco delle reti corte di produzione.
> 2) il mutualismo non è solidarietà. Il mutualismo è reciprocità,
> responsabilità. Dare ed avere. Il mutualismo è una forma ruvida che tende
> ad espellere nel tempo chi riceve senza dare. L'organizzazione del
> mutualismo richiede tempo non retribuito, trasparenza nei conti, visione
> politica. Capacità di mettersi a disposizione con il conflitto sociale. Per
> avere persone impegnate in questa forma di organizzazione occorre essere
> netti e dare visioni chiare del processo organizzativo che si intende
> sviluppare.
> 3) la terra ed i suoi frutti generano economia e profitto, è possibile che
> dentro le economie circolari, oltre che ad assicurare il rispetto del
> lavoro e dell'ambiente si generi una quota di profitto per sostenere
> welfare dal basso? In poche parole è possibile ripensare l'utilizzo sociale
> della terra con un punto più avanzato in termini politici?
> 4) i comuni ed i municipi possono essere considerati spazi di battaglia
> politica per avere spacci e piastre logistiche gratuite? E possibile usare
> i mercati comunali per sostenere le economie circolari e la produzione di
> welfare dal basso?
> 5) In molti vorrebbero costruire un paniere nazionale con prodotti di base
> biologici, usufruibili dalle classi popolari. Noi possiamo riuscirci se i
> circoli dei partiti e delle associazioni, i centri sociali, le case del
> popolo, si trasformano in punti di distribuzione.
> Mi piacerebbe sentire vostre riflessioni.
> Marco Giustini
> _______________________________________________
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