[Orto_comunitario_cola] Vincenzo rende conto del suo silenzio

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Dom 15 Nov 2020 20:25:41 CET


Parto dalla fine: verrò volentieri insieme a te alla Mag per avere 
consulenza riguardo alla possibilità di costituire una
fondazione.

C'è una frase (un concetto) che mi risuona spesso nella testa: "i ricchi 
sono il problema, la povertà è la soluzione".
Ogni giorno mi domando quanto povero sono e la risposta è: decisamente 
poco. Mi sento di fare parte dei ricchi: ho una casa, un lavoro, una 
macchina, mille altri oggetti, non mi manca veramente niente; proprio 
per questo mi sento anche parte del problema. E' più facile arrivare ad 
essere ricchi che poveri, se questa è una scelta di vita. E' difficile 
(almeno per me) immaginare un futuro senza certezze economiche, senza la 
comodità di cui ci circondiamo.
Tu Vincenzo stai offrendo la possibilità di vivere la povertà, non 
intesa come privazione, ma come scelta di vivere in
armonia con il mondo. A parole sembra facile ma in realtà pare la cosa 
più difficile del mondo. Personalmente, pur
riconoscendo la povertà come possibile soluzione, sento che mi mancano 
le esperienze, sento di avere vissuto troppo tempo
come "un ricco" e l'idea di "fare il povero" da un giorno all'altro mi 
spaventa, sento di avere bisogno di avvicinarmi ad
un nuovo stile di vita per gradi. Sento di essere profondamente 
ignorante e di dovere colmare una marea di lacune, sento
di avere bisogno di uscire dal mio guscio per metteremi un po' in gioco. 
Il periodo Covid però limita estremamente le
possibilità di vivere esperienze (nel mio piccolo vorrei fare il cammino 
di Santiago e fare qualche esperienza da
wwoofer).
Rispetto tutte le tue scelte, soprattutto perché elaborate dopo 
confronti e pensieri profondi. L'idea che hai di
lasciare le tue terre per il bene comune è più che lodevole, il come (e 
già me lo immaginavo) è molto difficile da capire
però.

Credo che il cuore del tuo scritto sia qui: "le parole di Michele, ma 
anche quelle di Marco, vanno superate. Ci vogliono delle scelte di vita 
che sappiano battersi oltre ogni limite. Mi accorgo, ora, che sono 
proprio le scelte che io non ho fatto."
Ho pensieri simili anch'io, penso che sia necessario fare delle scelte 
coraggiose per cambiare la propria vita e uscire
dal sistema consumistico in cui siamo immersi. Ma è difficile, veramente 
difficile fare scelte che si battano oltre ogni
limite; nel mio piccolo le vedo come enormi montagne da scalare. E poi 
ci sono gli affetti e i familiari/amici, difficile
che un cambio radicale non coinvolga anche le relazioni con loro. Il 
rischio serio è di rompere un equilibrio, generare
incomprensioni, stravolgere relazioni.
Il futuro della vita degli esseri umani sulla Terra però deve 
necessariamente essere lontano dalla strada che sta
percorrendo ora, consumare risorse finite e inquinare la nostra casa 
comune in nome del denaro è evidentemente un percorso che può portare 
solo a maggiori sofferenze. Sembriamo dei podisti bendati in corsa nella 
notte in un sentiero a
strapiombo: prima o poi cadremo, e saranno dolori, anche più di quelli 
che il covid ci ha portato in questo periodo. Urge
cambiare le proprie vite, fare scelte radicali, ma è difficile, 
maledettamente difficile...


Il 2020-11-03 17:00 Vincenzo gmail ha scritto:
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