[Res-verona] PSP: Una nuova occasione persa !

Antonio Nicolini antonic a 3x1t.org
Dom 2 Ott 2022 09:50:19 CEST


ciao a tutt*

vi inoltro questo documento arrivato alla rete nazionale GAS, è l'ultimo 
comunicato stampa sul processo di predisposizione del Piano Strategico 
nazionale della PAC post 2022.
Leggetelo e diffondetelo nelle vostre reti.


COMUNICATO STAMPA

*PIANO STRATEGICO NAZIONALE DELLA PAC POST 2022***

*UNA NUOVA OCCASIONE PERSA*

*PER UNA VERA TRANSIZIONE ECOLOGICA*

*La nuova versione del documento di programmazione della PAC post 2022 
che il MIPAAF invierà alla Commissione UE continua a ignorare la 
necessità di contrastare i cambiamenti climatici e la perdita di 
biodiversità.*

*Ministero e Regioni rimandano al mittente le 40 pagine di osservazioni 
critiche inviate dalla Commissione UE senza introdurre modifiche 
sostanziali alla prima versione del PSP, ritenuto non soddisfacente e 
inadeguato.*

*Con l’ultima riunione del Tavolo di partenariato si è conclusa la 
commedia della falsa partecipazione degli attori economici e sociali 
alla redazione del PSP, 14 Associazioni si dissociano dal documento 
finale ritenuto deludente e inefficace per una vera transizione 
ecologica della nostra agricoltura.*

14 Associazioni ambientaliste e dei consumatori esprimono il loro 
dissenso per il documento di programmazione della PAC post 2022 che 
considerano deludente e inefficace per una vera transizione ecologica 
della nostra agricoltura. Queste osservazioni critiche riguardano tutti 
gli aspetti del PSP, sia riguardo al primo che al secondo pilastro. Le 
Regioni hanno infatti programmato i loro interventi per lo Sviluppo 
Rurale senza una vera strategia condivisa per la sostenibilità 
dell’agricoltura.

  “/Questo Piano strategico nazionale/ è/una vera delusione che completa 
la pessima riforma della PAC voluta dal Parlamento e dal Consiglio UE, 
incapace di dare risposte concrete alle gravi crisi ambientali che 
colpiscono la stessa agricoltura e tutela solo gli interessi economici 
delle potenti corporazioni agricole/”, dichiarano le Associazioni. 
L’unica novità positiva di questo PSP resta il maggiore investimento 
nell’agricoltura biologica con la volontà di anticipare al 2027 
l’obiettivo del 25% della superficie agricola certificata rispetto 
all’obiettivo europeo al 2030. Ma,/“il maggiore sostegno al biologico 
non è sufficiente per promuovere la transizione ecologica di tutto il 
settore primario/”, concludono le 14 Associazioni.

Con la riunione di ieri pomeriggio del Tavolo di partenariato si è 
formalmente concluso l’iter per la redazione della versione finale del 
Piano Strategico Nazionale della PAC post 2022 (PSP), già in viaggio per 
Bruxelles per l’approvazione da parte della Commissione UE.

Nella revisione della prima bozza del PSP ha prevalso la difesa 
dell’impostazione e contenuti del documento di programmazione 2023-2027, 
nonostante le numerose e puntuali critiche evidenziate dalla Commissione 
UE nel suo documento di 40 pagine di osservazioni, articolate in 244 
paragrafi, con cui veniva motivata una complessiva valutazione negativa 
del PSP italiano, ritenuto non soddisfacente e inadeguato per 
contribuire agli obiettivi del Green Deal europeo con una vera 
transizione ecologica della nostra agricoltura.

La nuova versione del PSP non ha introdotto modifiche migliorative 
sostanziali, i pochi cambiamenti al testo del 31 dicembre 2021 
peggiorano ulteriormente la già scarsa sostenibilità ambientale e 
sociale del documento italiano di programmazione della PAC, mettendo in 
pericolo non solo l’ambiente, ma lo stesso futuro dell’agricoltura 
italiana, sempre meno resiliente e sempre più esposta a shock climatici 
e geopolitici.

Il PSP è stato redatto secondo il principio prevalente, se non 
esclusivo, della tutela del reddito delle aziende agricole di grandi 
dimensioni, perseguendo essenzialmente obiettivi di sostenibilità 
economica per neutralizzare le poche novità introdotte dalla riforma 
europea della PAC per la convergenza interna dei pagamenti del primo 
pilastro e la riforma dei titoli storici. Se da un lato la riforma della 
PAC avrebbe dovuto finalmente mettere fine al sistema fortemente iniquo 
dei cosiddetti ‘titoli storici’, concepiti oltre 20 anni fa per dare 
alle grandi aziende le risorse per adeguarsi agli effetti della 
trasformazione del mercato agricolo europeo, l’Italia ha pensato bene di 
cambiare l’abito ma non la sostanza degli aiuti alle grandi imprese, 
soprattutto zootecniche del Nord Italia, piegandosi a questa esigenza 
corporativa. Ciò consentirà alla fine di contenere le riduzioni del 
sostegno comunitario ad un livello ritenuto accettabile dalle 
Associazioni agricole e dalle Regioni, ma mantenendo un sistema iniquo 
che premia le aziende in funzione della loro dimensione, senza 
contrastare la drammatica emorragia di piccole aziende agricole sempre 
più in difficoltà nelle aree interne e senza affrontare in modo efficace 
i pesanti impatti del settore zootecnico su ambiente e salute.

L’Italia conferma così l’interpretazione della Politica comune 
dell’Unione Europea per l’agricoltura essenzialmente come una politica 
economica basata su sussidi a pioggia, ignorando l’enorme spazio di 
manovra con cui il settore primario potrebbe agire, se opportunamente 
incentivato, per ridurre il proprio impattosul clima e sulla perdita 
della biodiversità. Gli impegni degli eco-schemi, la vera novità della 
nuova PAC, sono stati infatti individuati non sulla base della loro 
efficacia ambientale ma essenzialmente sulla facilità della loro 
adozione da parte degli agricoltori e sulla possibilità di applicarli su 
tutto il territorio nazionale, senza nessun reale interesse per il 
raggiungimento di risultati concreti in grado di dare risposte efficaci 
alle gravi crisi ambientali che in questi mesi hanno manifestato tutti i 
loro drammatici effetti sulle persone e sulla stessa agricoltura. La 
scelta degli impegni degli eco-schemi è stata fatta sulla logica della 
semplificazione anche con l’obiettivo di evitare controlli ritenuti 
troppo complessi, lasciando ampio spazio alle possibili inadempienze e 
alle truffe che negli ultimi anni hanno caratterizzato l’applicazione 
della PAC nel nostro Paese, come ha bene evidenziato un recente rapporto 
della Corte dei Conti europea.

Roma, 29 settembre 2022

Le 14 Associazioni ambientaliste,e dei consumatori che inviano questo 
comunicato rappresentano un’ampia alleanza che ha condiviso l’analisi ed 
i commenti delle oltre 1500 pagine del Piano Strategico Nazionale della 
PAC post 2022. Le 14 Associazioni (ACU, Animal Equality AIDA, AIAPP, 
CIWF Italia Onlus, Greenpeace, ISDE Medici per l’Ambiente, Legambiente, 
Lipu-BirdLife, Pro Natura, Rete Semi Rurali, Slow Food Italia, Terra! e 
WWF Italia) condividono la visione di una transizione ecologica 
dell’agricoltura italiana ed europea, che tuteli tutti gli agricoltori, 
i cittadini e l’ambiente.

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