[Res-verona] a tutti i gas e associazioni
antonio
antonic a 3x1t.org
Dom 10 Ott 2021 21:30:07 CEST
ciao a tutt*
l'associazione Terra! ci invita a sottoscrivere questa petizione:
https://www.associazioneterra.it/lettera-al-ministro-patuanelli/
ecco il testo della petizione
Al Ministro delle Politiche Agricole, Agroalimentari e Forestali On.
Stefano Patuanelli OGGETTO: richiesta di incontro su norme di
commercializzazione dell’ortofrutta Onorevole Ministro, con la presente,
l’associazione Terra!, insieme a centinaia di aziende agricole, realtà
della piccola distribuzione, operatori del commercio al dettaglio e
associazioni operanti in tutta Italia, intende portare alla Sua
attenzione - e all’attenzione del Governo - la richiesta di revisione
delle norme che regolano il calibro dei prodotti agricoli e la
promozione di un intervento normativo che promuova la
commercializzazione di frutta e verdura di categoria inferiore alla
prima. Siamo a chiederLe al proposito un incontro urgente per
condividere le nostre preoccupazioni e proposte. A seguito di una lunga
inchiesta sul campo pubblicata nel rapporto “Siamo alla frutta”, Terra!
ha infatti evidenziato come il reddito degli agricoltori stia subendo
importanti flessioni a causa della difficoltà di trovare un mercato
remunerativo per prodotti “fuori calibro”(ma di oggettiva qualità
organolettica per specie e varietà), la cui quota aumenta
esponenzialmente a causa degli effetti del cambiamento climatico. La
grande distribuzione organizzata tende a rifiutare(o ad acquistare il
prodotto a un prezzo così basso da non poter coprire i costi di
produzione degli agricoltori)frutta e verdura che non rispecchi i canoni
estetici e i criteri morfologici tipici della “Categoria Extra” e della
“Categoria I”, restringendo sensibilmente l’accesso al mercato per
migliaia di tonnellate di prodotti ortofrutticoli che –pur conservando
qualità organolettiche comparabili – presentano forme, dimensioni e
aspetto lievemente differenti. A stabilire la “selezione all'ingresso”
nel mercato ortofrutticolo, sono le disposizioni del Regolamento UE
543/2011, poi modificato dal 428/2019. Oggi questa normativa è al vaglio
della Commissione Europea per una revisione: tra le opzioni in campo c’è
anche l’abolizione delle norme di commercializzazione che interessano
l’estetica e il calibro dei prodotti ortofrutticoli. La nostra richiesta
è che l’Italia si faccia pubblicamente promotrice in UE
dell’eliminazione di queste restrizioni. Alla luce di una valutazione
svolta proprio dalla Commissione Europea nel 2019, infatti, il parziale
allentamento di queste regole attuato già dal regolamento 543/2011
rispetto alle prime regole vigenti nel 2008, non ha causato impatti né
sulla volatilità dei prezzi né sugli scambi commerciali. Sulla base di
questa valutazione, riteniamo fondamentale procedere a un'ulteriore
rimozione dei vincoli estetici sui prodotti ortofrutticoli. Il contesto
climatico-ambientale, in Italia e nell’intera Europa mediterranea, rende
infatti ogni anno più complesso per gli agricoltori ottenere raccolti in
linea con queste norme. L’aumento degli eventi meteorologici estremi
ascrivibili al cambiamento climatico è particolarmente evidente nel
nostro Paese, con effetti sempre più gravi sull’agricoltura. Le gelate
improvvise, alternate a precipitazioni intense (grandinate, alluvioni),
le ondate di caldo e le prolungate siccità che stanno affliggendo
l’Italia con frequenza e intensità sempre crescenti. Questi fenomeni
sono tra le principali cause che hanno determinato, negli ultimi
vent’anni, una perdita di 12 mila ettari coltivati a pere in Italia.
Anche l’agrumicoltura risente del combinato disposto fra concorrenza
straniera e impatti climatici: per fare un esempio, nel ventennio
2000-2019 la superficie coltivata ad arance è calata da 107.000 a 82.000
ettari. Un terzo caso è quello del kiwi, settore in cui la produzione,
dal 2014 al 2019, si è ridotta di quasi 100.000 tonnellate. Il fattore
scatenante, nel caso del kiwi, potrebbe essere una malattia causata
proprio dal cambiamento climatico. I casi descritti sono parte di una
tendenza generale che rischia di acuirsi con il passare degli anni e con
l’aumento dei fenomeni meteorologici estremi guidato dalla crescita
delle temperature medie. Sarà sempre più difficile per i produttori
rispettare le norme di commercializzazione con i loro canoni estetici
stringenti: se queste regole -unite alle politiche di acquisto della
grande distribuzione che ad esse fa riferimento -continueranno a
costituire il collo di bottiglia per l’accesso al mercato del fresco,
decine di migliaia di aziende si vedranno costrette a chiudere. Tutto
questo può essere impedito da un’azione che il Ministero, il Governo e
il Parlamento devono portare avanti ciascuno per le proprie competenze,
disinnescando gli automatismi con la regolamentazione europea che oggi
il settore della GDO applica nel selezionare i prodotti da mettere a
scaffale. Per salvare la frutticoltura italiana, siamo a chiederLe
questo impegno pubblico urgente, coerente fra l’altro con lo spirito
della Strategia Farm to Fork, nell’ambito della quale -fra gli altri
impegni -la Commissione Europea “esaminerà anche le perdite alimentari
in fase di produzione e valuterà modi per prevenirle”. La difficoltà di
trovare mercati remunerativi per l’ortofrutta che non rispetta i canoni
estetici, imposti dal settore retail sulla scorta della normativa UE,
spinge infatti gli agricoltori a lasciare, non di rado, i prodotti sul
campo, contribuendo in maniera significativa alle perdite alimentari.
Fiduciosi che questo tema possa riscuotere in Lei l’opportuno interesse,
ribadiamo la nostra richiesta di incontro e restiamo in attesa di un
cortese riscontro.
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