[Res-verona] nuovi OGM a rischio approvazione in Europa
antonio
antonic a 3x1t.org
Gio 25 Gen 2024 21:27:01 CET
condivido, ciao antonio
*Comunicato stampa***
*LA COALIZIONE ITALIA LIBERA DA OGM: “IL VOTO EUROPEO SUI NUOVI OGM CI
PORTA INDIETRO DI VENT’ANNI”*
/L’approvazione, da parte della Commissione Ambiente del Parlamento
Europeo, della proposta di deregulation degli organismi geneticamente
modificati ottenuti con le New Genomic Techniques è uno schiaffo al
principio di precauzione e una condanna per l’agricoltura biologica, il
made in Italy libero da OGM e l’agroecologia/
Roma, 25 gennaio 2024 – La *Coalizione Italia Libera da OGM*, composta
da 41 organizzazioni dell’agricoltura contadina e biologica,
ambientaliste, sindacali e dei consumatori considera un passo indietro
di vent’anni il voto favorevole della Commissione Ambiente del
Parlamento Europeo sulla *deregolamentazione dei nuovi OGM* ottenuti con
le New Genomic Techniques (NGT).
La relazione presentata dalla eurodeputata del PPE Jessica Polfjärd è
stata approvata (47 voti favorevoli, 31 contrari e 4 astensioni) con
emendamenti minimi e non significativi per cambiare il senso della
proposta avanzata dalla Commissione Europea lo scorso 5 luglio. A fronte
di un prevedibile voto favorevole delle destre e un giudizio contrario
dei Verdi e della Sinistra, desta sconcerto la posizione degli
eurodeputati S&D Alessandra Moretti e Achille Variati, che hanno votato
diversamente dalla maggioranza del gruppo, esprimendo rispettivamente
un’astensione e un voto favorevole al rapporto Polfjärd^[1] <#_ftn1>.
Ora la palla passa al Parlamento Europeo, che potrebbe votare il
provvedimento già nella plenaria del 5-8 febbraio. *Un’approvazione
dell’Eurocamera aprirebbe la strada al cambiamento radicale delle
attuali norme che regolano gli OGM, abolendo di fatto gli obblighi di
valutazione del rischio, tracciabilità ed etichettatura dei prodotti
della modificazione del genoma ottenuti tramite le NGT*.
Questa deregulation si basa sull’assunto che le nuove tecniche genomiche
producano, nella maggior parte dei casi, piante equivalenti a quelle che
si trovano in natura o che risultano dalla selezione convenzionale.
L’assunto è basato su una soglia, fissata arbitrariamente, di
modificazioni genetiche di qualunque tipo risultanti dal processo di
laboratorio. Fino a 20 modifiche, il regolamento considera le NGT tal
quali a un prodotto della natura. Questo criterio è stato definito “*non
scientificamente fondato”* dall’Agenzia francese per la salute e la
sicurezza alimentare il 21 dicembre scorso^[2] <#_ftn2>, ma gli
emendamenti di compromesso approvati oggi allargano perfino le maglie di
questa definizione.
La cancellazione dei controlli obbligatori in base a un’equivalenza mai
dimostrata, renderebbe impossibile prevedere i *potenziali effetti
dirompenti sulla biochimica e la fisiologia della pianta e
sull’ambiente*, con rischi che vanno ben oltre quelli che risulterebbero
dalla selezione convenzionale. Va detto infatti che la produzione di
*mutazioni involontarie su larga scala* da parte dei processi di
modificazione del genoma basati sulle NGT non è ipotetica: vi è un ampio
e crescente numero di prove nella letteratura scientifica che lo dimostra.
Dal punto di vista degli agricoltori, poi, le salvaguardie introdotte
tramite una possibile etichettatura delle sementi sono insufficienti a
garantire la separazione delle filiere, perché gli agricoltori che non
vogliono coltivare organismi geneticamente modificati non hanno garanzie
che i loro campi possano evitare la *contaminazione causata dai pollini
delle colture NGT*. La domanda è: chi pagherà eventuali danni provocati
dall’inquinamento genetico in un paese come l’Italia, che ha fatto della
produzione libera da OGM la sua bandiera nel mondo?
Non pare credibile neppure l’emendamento passato in Commissione, che
dichiara la non brevettabilità dei tratti genetici ottenuti utilizzando
queste biotecnologie. *Per vietare la brevettazione occorrerebbe infatti
un cambio della European Patent Convention con il voto di tutti gli
Stati Membri*. Un processo che, per essere ottimisti, impiegherebbe anni
se mai dovesse essere messo in cantiere.
“Siamo di fronte a un colpo di mano che mina alla base il principio di
precauzione – *commentano le associazioni della Coalizione Italia Libera
da OGM* – Attraverso la legislazione secondaria come questo regolamento
si stanno svuotando di senso i Trattati fondativi, che hanno tra i loro
pilastri un approccio basato sulla cautela e il principio ‘chi inquina
paga’”.
Se questo regolamento sarà approvato dal Parlamento Europeo e dal
Consiglio (dove siedono gli stati membri), entrambi questi principi
verrebbero capovolti, *riversando l’onere della prova sugli agricoltori
contaminati*, ai quali spetterebbe dimostrare di non aver “rubato”
l’invenzione brevettata ai costitutori, *e sui consumatori*, che
dovrebbero dimostrare la causa di eventuali effetti sanitari.
Una deregulation andrebbe a vantaggio di *grandi aziende sementiere e
agrochimiche* *come Bayer-Monsanto, BASF, Corteva e Syngenta*,
risultando in una concentrazione ulteriore del controllo sul sistema
alimentare e sulle sementi. Tutto ciò con la copertura di una parte del
mondo scientifico, che si finanzia stipulando accordi di cessione in
licenza delle tecnologie per la modificazione del genoma alle principali
multinazionali.
Per questo, la Coalizione Italia Libera da OGM lancia un nuovo appello
alle eurodeputate e agli eurodeputati: *fermare immediatamente l’iter di
deregolamentazione* e aprire una discussione pubblica sul futuro
dell’agricoltura in Europa.
^[1]
https://www.europarl.europa.eu/cmsdata/280266/2024-01-24%20roll-call%20votes.pdf
^[1] https://www.anses.fr/fr/content/plantes-ntg
*La Coalizione Italia Libera da OGM*
Associazione Consumatori Utenti, Agorà degli Abitanti della Terra, AIAB,
AltragricolturaBio, ASCI, Assobio, Associazione per l’agricoltura
biodinamica, Associazione rurale italiana, Attac Italia, Centro
internazionale Crocevia, Civiltà Contadina, Coltivare Condividendo,
Consorzio della Quarantina, Coordinamento ZeroOgm, CUB, Deafal, Demeter,
Equivita, Egalité, European Consumers Aps, Fairwatch, Federazione
Nazionale Pro Natura, Federbio, FIRAB, Fondazione Seminare il Futuro,
Greenpeace, ISDE, Legambiente, Lipu, Navdanya International, RIES – Rete
Italiana Economia Solidale, Reorient, Ress, Seed Vicious, Slow food
Italia, Terra!, Terra Nuova, Transform! Italia, USB, Verdi Ambiente e
Società, WWF
[1] <#_ftnref1>
https://www.europarl.europa.eu/cmsdata/280266/2024-01-24%20roll-call%20votes.pdf
[2] <#_ftnref2> https://www.anses.fr/fr/content/plantes-ntg
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